Un po’ di chiarezza su ramponi e altri dispositivi

0
3488

Alla luce degli ultimi incidenti sul nostro territorio e in Toscana in generale, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sul corretto utilizzo dei cosiddetti ramponcini e delle ciaspole.

A questo proposito citiamo uno stralcio preso dall’ultimo numero della rivista “Montagne 360” del CAI (pag.43-44):

<<Ho constatato che una grande percentuale di questi escursionisti fa uso dei ramponcini elastici … che permettono una movimentazione in sicurezza sia su sentieri senza neve, sia su terreni innevati o ghiacciati … Mi sento di dare alcune indicazioni: rimanere sempre sulla traccia del sentiero; se il terreno è pendente e gelato ritornare indietro; se si è obbligati a proseguire utilizzare il rampone…>>

<<Anche le ciaspole o racchette da neve oramai sono un mezzo che permette escursioni su ambiente innevato, mantenendo un buon galleggiamento sia su neve soffice che ventata o gelata.>>

Allora proviamo davvero a fare chiarezza:

i ramponcini si rivelano assai utili laddove il terreno diventi scivoloso, come per esempio nel caso di un sottile strato di ghiaccio su un sentiero in pari, la traversata di un piccolo torrente ghiacciato, insomma in tutti quei casi in cui c’è il rischio concreto di scivolare, ma sempre su terreno facile, dove non ci sono pendenze eccessive. I ramponcini vanno assolutamente messi da parte quando il terreno diventa più ripido e difficile e al loro posto vanno calzati i ramponi (con l’utilizzo della piccozza): questa scelta necessita sempre di una attenta valutazione in loco ma, soprattutto, di una corretta programmazione, che deve esser eseguita prima di intraprendere l’escursione.

Riguardo invece le ciaspole, che hanno origine antichissima, vengono utilizzate per l’escursionismo in ambiente innevato e servono ad aumentare il galleggiamento sulla neve fresca. Le ciaspole non dovrebbero in alcun modo essere adoperate su neve trasformata e portante perché il loro scopo decade e, soprattutto, non dovrebbero essere utilizzate su neve ghiacciata o ghiaccio, perché la loro tenuta è assai limitata anche se montano una sorta di serie di punte sulla parte di appoggio, le quali però non danno alcuna garanzia di sicurezza.

Questo messaggio spero che arrivi non come polemica verso due strumenti ormai assai diffusi fra gli escursionisti, ma come una sorta di monito ad adoperare gli strumenti tecnici più adatti per le condizioni o le salite che si intendono intraprendere.