Gli eventi addestrativi che vedono coinvolti tecnici del soccorso alpino si susseguono periodicamente sul tutto il territorio per garantire sempre un livello di efficienza massimo del proprio personale.
Tra questi segnaliamo l’esercitazione della stazione di Lucca, che il 10 Novembre ha visto i propri tecnici impegnati in operazioni di ricerca. È stata simulata una complessa ricerca di due ipotetici dispersi che non avevano fatto rientro a casa da una giornata in montagna.
La ricerca ha coinvolto in due giorni circa 30 soccorritori. Una parte è stata impegnata alla pianificazione delle ricerche allestendo un CCR (Centro Coordinamento Ricerche), dove 4-5 addetti tramite software evoluti e sistemi di geolocalizzazione e tracciatura delle radio che ogni soccorritore ha a disposizione, hanno diviso l’area di ricerca, individuata in base alla ricostruzione delle notizie riferite dalle ipotetiche famiglie, in circa quindici zone più piccole che le varie squadre dovevano battere alla ricerca dei dispersi. Nelle zone di ricerca gli organizzatori avevano predisposto opportuni reperti da individuare per capire da dove potevano essere passati i dispersi.
Gli altri soccorritori, divisi in squadre di 4 persone, hanno battuto le aree e gli itinerari ipotizzati, da sabato mattina, fino alla ricerca in notturna, per poi completare le ricerche la domenica nel pomeriggio.
Le squadre che si muovevano sul territorio sono state continuamente tracciate dal software che dialogava con le radio, consentendo al personale del Centro Coordinamento Ricerche di avere sotto controllo in tempo reale la posizione delle squadre, consentendo di guidarle più efficacemente sul territorio. Nella ricerca è stato impiegato anche il drone della Stazione di Lucca, munito anche di termocamera per la ricerca notturna. La ricerca si è conclusa domenica pomeriggio con il ritrovamento di una ipotetica salma (manichino) che è stata portata sulla strada con manovre tecniche di calata in “lecchese” e del compagno di gita incolume ma che si era perso nel bosco.
L’esercitazione ha consentito di affinare i sistemi di ricerca già in uso e di sperimentare nuovi ausili tecnologici a disposizione del CCR.